Mbf inventa un drone per l’edilizia unico al mondo: partner internazionali per innovativo sistema di pulizia di immobili a vetri e in alluminio

E’ realtà il primo drone per l’edilizia che consente le lavorazioni in altezza, fino a 100 metri, in totale sicurezza, senza bisogno di mandare gli operai in quota. L’invenzione e la progettazione, made in Italy, sono della Montebianco Building Fly e consentono di lavare e riqualificare immobili a uso ospedaliero, strutture commerciali in vetro e alluminio, capannoni ed edifici residenziali, rispettando l’ambiente e utilizzando le ultime tecnologie del settore dei droni. Il tutto senza trascurare il rispetto delle normative Uas nazionali (Enac) ed europee (Easa) necessarie ad ottenere le relative autorizzazioni operative. E proprio in tal senso è andato il recente viaggio dello staff tecnico di Mbf in Giappone e Cina per visualizzare gli ultimi software a disposizione sul mercato e per chiudere accordi internazionali con partner mondiali.

“La richiesta del mercato è altissima – spiega Simone Monti, direttore generale di Montebianco Building Fly -. La nostra ambizione è quella di lavorare con questi droni innovativi su scala italiana ed europea, e in questa direzione sono andati gli accordi internazionali che abbiamo appena chiuso. Sviluppare sempre di più questo sistema di lavaggio tramite droni significa eliminare ogni percentuale di rischio derivante delle operazioni in altezza per la riqualificazione di qualsiasi tipo di facciata. Ma significa anche creare nuovi posti di lavoro visto che serviranno operai specializzati che da terra guideranno tutte le operazioni del drone”.

Mbf ha anche brevettato un automezzo, unico al mondo, attrezzato con sistemi elettronici e idraulici che garantiscono ai droni totale autonomia e indipendenza. Questo significa potere lavorare in qualsiasi contesto, indipendentemente dalle condizioni esterne. E significa pure potere effettuare il servizio di lavaggio in notturna. Il tutto utilizzando materiali esclusivamente bio. Non solo. Il sistema smaltisce automaticamente le acque di lavaggio direttamente in fognatura.

Passando alle specifiche tecniche, il drone è dotato di una lancia che sprigiona un getto d’acqua fino a un massimo di 20 atmosfere, capace di rimuovere ogni tipo di polvere e inquinante dalle facciate. E’ dotato di sensori di sicurezza in altezza e sui lati, che in presenza di ostacoli portano all’immediato blocco delle lavorazioni e al ritorno in posizione di partenza. Ha pure un gps interno per la sicurezza in volo ed è stabilizzato per il totale controllo aereo. L’ulteriore innovazione portata dal drone per l’edilizia riguarda l’autonomia di lavoro per 5.000 metri quadrati al giorno, un dato estremamente maggiore di qualsiasi altro concorrente che non utilizza droni per la pulizia delle facciate.

“Siamo certi che questa innovazione porterà un valore aggiunto al territorio – conclude Monti -. Vogliamo fare squadra tutti assieme, creare nuovi posti di lavoro e sviluppare una rete di franchising che consenta al drone un’espansione su scala europea. Per farlo abbiamo bisogno della vicinanza delle istituzioni, che siamo sicuri anche stavolta saranno al nostro fianco”. Tutte le novità relative al drone per l’edilizia sono state presentate durante una serata istituzionale all’Art Hotel Museo di Prato, a cui hanno preso parte dirigenti, direttori e manager di numerosi istituti di credito i quali hanno accolto con grande interesse l’innovazione, e dando disponibilità a sostenerne lo sviluppo.